Siamo partner del Macerata Opera Festival 2021

6 agosto 2021
L'evento "Le divine donne di Dante" con Neri Marcorè è totalmente plastic free.

Siamo partner del Macerata Opera Festival che quest’anno partecipa alle celebrazioni internazionali per i 700 anni della morte di Dante Alighieri.
Venerdì 6 agosto alle ore 21 allo Sferisterio va in scena il nuovo spettacolo con Neri Marcorè su testi di Francesca Masi: Le divine donne di Dante.

L’evento è totalmente “plastic free”.

Abbiamo dotato tutti i lavoratori e artisti del Festival di borracce e sono stati messi a disposizione dispenser di acqua per il refill in tutta l'arena.
Un’azione simbolica che ha l’obiettivo di veicolare, attraverso l’arte, un appello alla presa di coscienza sull’importanza che ogni gesto ha per ridurre l’impronta di ciascuno di noi e su quanto sia fondamentale essere consapevoli che l’azione di ogni persona può avere un risvolto positivo o negativo a livello collettivo e per la vita sul nostro pianeta.

Le divine donne di Dante

Marcorè torna allo Sferisterio con questo omaggio a Dante attraverso le figure femminili della Divina Commedia: una sorta di canzoniere che individua titoli che si legano, per libera – e spesso divertita – associazione, ai temi e alle presenze di volta in volta evocate e richiamate dall’aldilà dantesco.

Quindici saranno i momenti per intrecciare memoria, racconto, emozione e invenzione.

Quarantadue personaggi femminili, da Cleopatra a Pia de’ Tolomei, da Cunizza a Francesca, per dare voce a chi, nella Commedia, ne ha poca: è questo l’obiettivo del progetto. Nel poema infatti i personaggi femminili sono in netta minoranza, ma forse proprio per questo motivo finiscono per essere memorabili – dalle donne dell’epoca di Dante alle figure mitologiche, a quelle simboliche, a quelle storiche.

Con loro, e attraverso di loro, l’argomento principe è spesso l’amore, che sia quello fatale e peccaminoso dei dannati o quello idealizzato, virtuoso e finanche divino del Paradiso. Da Cardiologia di De Gregori a Vince chi molla di Niccolò Fabi, passando per Fields of Gold di Sting, si ricostruisce un paesaggio umano denso di suggestioni e significati.