Illuminazione

Ecco la Smart City ideale

15 dicembre 2020

Decarbonizzazione, energia verde, digitalizzazione

Lampioni che si attivano al passaggio dei pedoni, mobilità condivisa, teleriscaldamento: ecco alcuni esempi concreti e già attivi di soluzioni che rendono le città più intelligenti.

“Le città coprono approssimativamente il 2 per cento della superficie terrestre, ma ospitano il 50 per cento della popolazione mondiale, rappresentano il 75 per cento dell’energia consumata e l’80 per cento dell’anidride carbonica emessa. Se riusciamo, quindi, a fare qualcosa per cambiare le nostre città, possiamo davvero avere un impatto sul pianeta”.

Basterebbero le parole dell’architetto e ingegnere Carlo Ratti, direttore del MIT Senseable City Lab di Boston ed esperto nella progettazione delle città del futuro, per rendersi conto di quanto la salute e il destino del mondo dipendano dal benessere delle aree urbane. E per chi ancora non ne fosse convinto, ci sono le previsioni dell’Onu a togliere ogni dubbio: entro il 2050 quasi il 70 per cento della popolazione mondiale vivrà in città (di questa crescita, il 90 per cento si registrerà in Africa e Asia). Se non si agisce in fretta contro inquinamento atmosferico, consumo di risorse energetiche ed efficienza delle infrastrutture, insomma, il futuro dell’uomo sul pianeta è davvero a rischio.

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Italiani sempre più attenti all'ambiente

L’epidemia di Covid-19, pur nella sua tragicità, ha accelerato la presa di coscienza dei cittadini in merito alla sostenibilità.

68%

Italiani che ha modificato i propri comportamenti dopo l’arrivo della pandemia

40%

Aziende italiane che negli ultimi mesi hanno portato avanti programmi finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica

Smart City nel mondo

Secondo uno studio di Euromedia Research, commissionato da ENGIE Italia, tra i maggiori operatori dell’energia e dei servizi di facility management, e presentato lo scorso 20 novembre in occasione dell’ENGIE Green Friday Forum 2020, il 68% degli italiani ha modificato i propri comportamenti dopo l’arrivo della pandemia, cercando di ridurre le proprie emissioni inquinanti. Non solo. Anche il 40% delle aziende ha portato avanti, negli ultimi mesi, programmi finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica già avviati prima dell’emergenza coronavirus, con una maggiore consapevolezza di quanto i cambiamenti climatici influenzeranno le imprese negli anni a venire.

È dunque inevitabile ripensare l’organizzazione delle aree urbane in funzione non solo del benessere delle persone ma del pianeta stesso, intervenendo in vari settori. Cittadini, imprese e amministrazioni possono – e devono – essere parte attiva nella costruzione di un futuro più sostenibile attraverso il connubio fra natura e tecnologia.

SMART CITY: IL RUOLO DELLE AZIENDE

Decarbonizzare il settore industriale è un passo fondamentale. L’Italia, da questo punto di vista, non sta a guardare. Secondo uno degli ultimi studi Istat, nel 2018 il 66,3% delle imprese italiane tra 3 e 50 addetti ha realizzato progetti finalizzati a ridurre l’impatto ambientale, con un calo di emissioni di CO2 del 16% dal 2010 ad oggi, il doppio rispetto a quello medio dell’Unione Europea. Il percorso da fare, però, è ancora lungo. E, oltretutto, ogni azienda ha le sue peculiarità.

Analizzando le diverse situazioni, però, è possibile integrare sempre più i fattori produttivi con le soluzioni utili a limitare le emissioni senza impattare sulla competitività. Anzi, rilanciandola. È questa la chiave di volta: produrre valore economico con un impatto positivo sul pianeta e sulle persone.

Rio de Janeiro

Era il 2009 quando Rio de Janeiro venne scelta come pioniera, a livello mondiale, per la realizzazione di una città intelligente, in cui la tecnologia potesse significativamente migliorare la vita dei cittadini. Da allora il concetto di smart city si è evoluto. E oggi, quando si parla di aree urbane, la definizione viene utilizzata per indicare quelle città che gestiscono le risorse in modo intelligente, puntando a diventare economicamente sostenibili ed energeticamente autosufficienti. Gli esempi di smart city realizzati nei vari Paesi, negli ultimi anni, non mancano. Modelli virtuosi a cui ispirarsi per costruire la città intelligente ideale.

Santander

Nella spagnola Santander, ad esempio, l’irrigazione nei parchi pubblici viene gestita in modo automatico grazie a dei sensori che rilevano l’umidità nel terreno. Non solo: i lampioni si accendono al passaggio dei pedoni e il traffico viene deviato in base alla disponibilità di parcheggio. In questo modo i posti liberi vengono segnalati agli automobilisti tramite app o navigatore, permettendo di risparmiare tempo e carburante. E, di conseguenza, di migliorare la qualità dell’aria.

Songdo

Non ci sono automobili, invece, a Songdo, la smart city per eccellenza della Corea del Sud. E gli abitanti non ne sentono la mancanza. Ogni quartiere, infatti, è stato costruito in modo che i cittadini possano trovare risposta a ogni genere di bisogno – parchi, uffici, ospedali, scuole – nei paraggi della propria abitazione. La mobilità? È su tram, metro e biciclette (anche grazie a una pista ciclabile lunga 25 km).

Lousville

Spostandosi negli Stati Uniti, a Louisville, la tutela dell’ambiente accompagna invece l’organizzazione degli eventi pubblici. Se nella cittadina del Kentucky sono in programma delle grandi manifestazioni, i cittadini ricevono l’invito in formato elettronico, senza sprechi di carta e costi amministrativi. E il pianeta ringrazia.

Tecnologia intelligente al servizio del Paese

Anche l’Italia vanta interessanti progetti, in particolare nelle energie rinnovabili.

La conformazione del territorio e le risorse presenti aiutano. Non è un caso che, lungo lo Stivale, la produzione energetica da fotovoltaico ed eolico sia consolidata. Dati alla mano, la potenza installata da rinnovabili supera i 55 GW, vale a dire il 45% del parco di generazione italiano. La vocazione agricola del Paese è un incentivo anche per l’attività di ricerca e sviluppo. E per le sperimentazioni.
Tra non molto, ad esempio, nei terreni coltivati verranno utilizzati pannelli fotovoltaici speciali, molto alti, in grado di muoversi come i girasoli e ruotare in base alla posizione del sole, ottimizzando gli effetti dei raggi senza togliere spazio alle coltivazioni.

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Livorno Smart City

Livorno è la prima smart city a implementare la tecnologia Livin’ di ENGIE, un sistema digitale che permette di integrare, analizzare e visualizzare i dati provenienti dalle varie infrastrutture cittadine in un’ottica di sostenibilità e pubblica utilità. Gli abitanti possono individuare in tempo reale i posti auto liberi o ricaricare auto e biciclette in stazioni pubbliche. E l’amministrazione può monitorare la qualità dell’aria e l’illuminazione pubblica grazie a un’analisi dei dati sulle prestazioni e sui consumi. Il risparmio energetico, rispetto agli impianti di illuminazione tradizionali, è del 70% con una riduzione annuale di 3.300 tonnellate di CO2, pari a circa 1.700 auto circolanti in meno.

Il segreto per un futuro green

Bisogna agire su più fronti. Per costruire una smart city è fondamentale infatti avere un approccio multisettoriale. Intervenire in chiave green, insomma, nella mobilità come nella progettazione delle aziende, nella riqualificazione energetica degli edifici come nella forestazione urbana, con la tecnologia e la digitalizzazione a dare un contributo fondamentale.

In quest’ottica, il teleriscaldamento è una soluzione che offre diversi vantaggi. Sostituire alle singole caldaie presenti nelle abitazioni e nei condomini un sistema di produzione centralizzata di calore – una centrale termoelettrica a distanza, insomma, che convogli acqua calda alle utenze mediante una rete di tubazioni interrate – permette non solo di avere un risparmio economico (una riduzione dal 10 al 30% sulle bollette) ma anche una riduzione drastica delle emissioni di CO2. Un esempio concreto?Secondo uno studio di Arpa Piemonte pubblicato a dicembre 2019, Torino (la città italiana con la rete di teleriscaldamento più sviluppata) ha un impatto emissivo del riscaldamento minimo.

Se a ciò si aggiungono le opportunità offerte dall’Ecobonus 110%, consumare meno e meglio non è più un’utopia, non solo nelle abitazioni ma anche nei condomini, dove spesso sono presenti caldaie obsolete e ancora alimentate a gasolio, responsabili di gran parte dell’inquinamento urbano. I vantaggi della riqualificazione degli edifici sono molteplici e non esclusivamente ambientali. I lavori di riqualificazione compiuti da ENGIE sul “San Carlo Trieste” di Milano, un complesso residenziale che ospita 1900 famiglie in 32 palazzine, hanno permesso di risparmiare 200 mila euro l’anno e di evitare l’immissione in atmosfera di 1.250 tonnellate di CO2.

C’è un risparmio economico oggettivo – un pregiudizio da scardinare, quello che vede le rinnovabili come più onerose – e migliora anche la qualità della vita, considerando che, con le nuove tecnologie, diventa più semplice gestire forniture, servizi e assistenza direttamente dallo smartphone.

“Una città è smart quando
garantisce una quotidianità più soddisfacente”.

Carlo Ratti, architetto e ingegnere, direttore del MIT Senseable City Lab di Boston